Scopriamo la Baviera Orientale

Scopriamo la Baviera Orientale

Ci sono dei luoghi che mantengono magicamente intatto nel tempo tutto il fascino di un mondo quasi fiabesco. Questa è la Baviera Orientale disseminata di cittadine suggestive e diverse l’una dall’altra, particolari e inconfondibili con una personalità propria, ma tutte conquistano per l'atmosfera vivace e ricca di suggestioni. Regensburg (Ratisbona) si affaccia sulle acque rispendenti del Danubio ed è ricca di tradizione, savoir vivre bavarese e straordinarie attrazioni culturali. Quella che un tempo era stata la capitale della Baviera ha conservato del suo passato un insieme di pregevoli edifici che le conferiscono un autentico stile antico. I Celti la chiamavano Rathaspona, i Romani Castra Regina e il suo nome in tedesco vuol dire “fortezza sul Regen”, dato che sorge alla confluenza del Danubio con l’affluente Regen. La città era un importante presidio difensivo durante l’epoca romana e nel Medioevo conobbe un grande periodo di prosperità.

 

Per visitare la parte antica della città si passa sul “vecchio ponte di pietra” (Steinerne Brücke) che attraversa il tumultuoso Danubio da cui si gode una splendida vista sulla città vecchia. Una volta la velocità dell’acqua veniva sfruttata per il funzionamento di numerosi mulini posti sui basamenti, i cui proventi permettevano anche di conservare il ponte in buono stato. Sul una ricca decorazione scultorea dai simboli a volte misteriosi, ha dato vita a saghe e leggende.
Il Duomo di San Pietro (Dom St. Peter) è uno dei simboli della città. Le sue alte guglie gotiche sovrastano i tetti e il suo candore riluce da ogni distanza.
L’architettura è ispirata alle cattedrali francesi con le sue due alti torri e le magnifiche vetrate policrome. La sua costruzione si è articolata nei secoli, assecondando le vicissitudini storiche della città e lo scenario creato dal potere ecclesiastico, ducale e a tratti anche imperiale.
All’interno la splendida volta è formata da costoni a crociera, i pilastri delle navate sono ornati da sculture medioevali riferite all’Annunciazione fra cui Gabriele, l’”Angelo che sorride” è la personificazione della buona novella. Già sede di diete reali e imperiali, a cominciare dal 1663 il suo Municipio ospitò la Dieta permanente del Sacro Romano Impero fino al suo dissolvimento; in seguito perse la sua indipendenza passando sotto l’egida del vescovo di Magonza per poi unirsi al Regno di Baviera nel 1810. All’interno sono conservate alcune sale ornate con magnifici rivestimenti in legno, quadri e mobili antichi.

La più  importante è la Sala dell’Impero, in cui si riuniva la dieta imperiale. Una nuova attrazione, fresca di inaugurazione è il Museo di Storia della Baviera (Haus der Bayerischen Geschichte), un edificio dall’architettura moderna che si specchia sulle acque del Danubio, uno scrigno prezioso che connette il cuore antico cittadino con le sponde del fiume. Da una sala all’altra sono rappresentati in modo teatrale una serie di “palcoscenici” con le fasi storiche e gli oggetti che l’hanno determinate. Un museo davvero innovativo, divertente e istruttivo per tutti, una esperienza da fare per capire il cuore vero di questa regione.
Amberg, racchiusa fra intatte mura medioevali scruta i suoi ospiti attraverso gli “occhiali” del suo storico ponte sul fiume, i cui due archi si riflettono nell’acqua. In passato era la città residenziale del palatinato del Reno e rimangono ancora oggi il palazzo rinascimentale e la cancelleria. Torri, chiese e dimore storiche ne fanno un gioiello di grande bellezza a cui si unisce un moderno centro con negozi e servizi.
Il cuore culturale della città è il suo Teatro Civico all’interno di una chiesa sconsacrata, considerato uno dei più belli fra i teatri tedeschi, che offre un fitto programma di concerti e spettacoli.
Originale, divertente e istruttivo il Museo dell’Aria di Amberg (Luft Museum) ospita una serie di installazioni e opere d’arte legate all’utilizzo dell’aria in tutte le sue forme, sia quelle per far funzionare i macchinari che quelle artistiche. Un museo interattivo dove si può “giocare” con l’aria.

In una città tanto romantica non poteva mancare un rifugio d’amore, tanto piccolo quanto delizioso. L’albergo più piccolo del mondo per coppie è un covo d’amore che in pochi metri quadrati raccoglie un sontuoso arredamento fra luci soffuse. La minuscola casa è costruita in uno spazio di due metri e mezzo in un vicoletto; una volta fra queste mura venivano accolte le coppie che volendosi sposare dovevano dare prova al palatinato di possedere dei beni, cosicché compravano la piccola abitazione per passare la prima notte di nozze per poi venderla alla coppia successiva. La casa ha mantenuto il suo nome originale Eh'haeusl, la casa dei matrimoni.
Weiden, una piccola ma significativa perla di questa regione bavarese dell’Alto Palatinato dal cuore talmente artistico da renderla famosa in tutto il mondo, per le sue preziose porcellane. Grazie alle vicine cave a cielo aperto da cui viene estratto il silicio, l’industria del vetro e della ceramica è molto sviluppata fin dal novecento.
Ciò la lega al Liberty, uno stile che si ritrova in molti palazzi cittadini e soprattutto nella grande chiesa neo romanica di St. Josef.
Un edificio costruito all’inizio del ventesimo secolo, il più grande della regione fin dal Medioevo, ha una decorazione interna in stile Art Nouveau che risplende dei vetri e delle piastrelle dorate, delle sculture slanciate e dai decori floreali.
Il centro storico è un gioiellino che si estende lungo un animato corso congiunto da due porte medioevali, è ricco di palazzi dalle eleganti facciate, strette attorno al Municipio che risale al 1500. Da vedere anche la chiesa di St. Michael con l’imponente organo e il Museo Civico con importanti testimonianze del compositore e musicista Max Reger.
 Arte, storia e cucina sono le prerogative della vivace cittadina di Neumarkt, dove una volta risiedevano i nobili dell’Alto Palatinato.
Il Castello dei Conti del Palatinato (Pfalzgrafenschloss) e lo storico Municipio sono le testimonianze dell’epoca d’oro di questa città, assieme alle rovine del Castello di Wolfstein che sovrastano dall’alto della rocca.

Passeggiando fra le vie del centro storico si respira un’aria gioiosa e godereccia; fra gli edifici signorili e i vicoli del centro pullulano le tipiche birrerie all’aperto, trattorie e luoghi di ristoro dove assaggiare la famosa salsiccia bianca, e non solo, imparare anche a farla! Lo chef Norbert Wittmann nella sua Accademia della Salsiccia (Weißwurst Academy), illustra la storia di questo alimento tradizionale e come prepararlo; nel piccolo museo sono raccolti i “ferri del mestiere” che venivano utilizzati per la preparazione.
Le tre fabbriche di birra locali offrono prodotti atti a soddisfare tutti i palati e tutte le esigenze fra cui Glossner Brau, che ospita un istruttivo museo della birra.
Un museo davvero eccezionale è quello delle auto storiche Maybach, allestito nei capannoni rimodernati di una vecchia fabbrica di biciclette.
La collezione privata mostra le più belle, grandi e lussuose automobili prodotte negli anni venti e trenta del secolo scorso, dai potenti motori realizzati dal genio di Maybach. I 20 modelli esposti raccontano storie di personaggi famosi che le hanno possedute e le carrozzerie prestigiose ne fanno una raccolta preziosa ed esclusiva degna di un set hollywoodiano.

Di Stefania Mezzetti
Ph courtesey  Ostbayern-tourismus