La mostra organizzata dall'Archivio Luce Cinecittà approfondisce l'analisi di 8 "architetture inabitabili" italiane tramite una selezione di 150 fotografie, video storici e testi originali di autori vari. L'evento si svolgerà presso i Musei Capitolini e la Centrale Montemartini di Roma.
L'iniziativa nasce dalla volontà di esplorare il fascino e la complessità di alcune strutture architettoniche disabitate in Italia, presentando otto esempi diversificati sul territorio nazionale attraverso immagini che ne evidenziano la tipologia, la funzione originaria e l'epoca di costruzione.
Le fotografie e i filmati provengono principalmente dall'Archivio Luce e da altre istituzioni come l'Archivio Alperia, il Museo Alta Val Venosta, il CISA Andrea Palladio, la Fondazione Benetton, la Fondazione Burri, la Fondazione Dalmine, l'Archivio Fiat, l'Archivio Giò Ponti, l'Archivio Italgas, il Museo d’Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”, la Triennale di Milano e la Fototeca Trifernate.
Tra gli artisti presenti si annoverano Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Gianni Leone e altri, mentre a livello internazionale spiccano Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry.
Le Architetture Inabitabili sono:
- il Gazometro di Roma, che emerge come un moderno Colosseo, presenza iconica nei film e nelle serie TV degli ultimi anni e visibile pure dalla Centrale Montemartini, che ospita la mostra e che offre al visitatore un suggestivo confronto tra l’architettura e il mondo circostante;
- il Memoriale Brion ad Altivole, un complesso architettonico progettato dall’architetto Carlo Scarpa e concepito come luogo di sepoltura per la famiglia Brion;
- il campanile semisommerso di Curon, situato nel lago di Resia in Trentino-Alto Adige, affascinante struttura romanica completamente trasformata dalla costruzione di una diga che portò alla creazione del lago per scopi idroelettrici, sommergendo il paese (che venne distrutto), e lasciando emergere così solo la torre campanaria;
- il Cretto di Gibellina, installazione commemorativa dell’artista Alberto Burri, un grande sudario di cemento bianco che ingloba le macerie della città di Gibellina, distrutta nel terremoto del Belice del 1968;
- il Lingotto di Torino, storico e famosissimo complesso architettonico, progettato da Giacomo Matté Trucco, che un tempo ospitava la fabbrica della FIAT, divenendo simbolo della storia industriale della città;
- gli Ex Seccatoi di Città di Castello, che nel 1966 ospitarono i libri alluvionati di Firenze, che qui vennero “curati”; perduta definitivamente la loro funzione originaria con l’abbandono della coltura del tabacco negli anni ‘70, dal 1990 ospitano gli ultimi grandi cicli pittorici di Alberto Burri;
- la Torre Branca, originariamente torre littoria, progettata da Giò Ponti, concepita come una struttura temporanea per la Triennale del 1933, caratterizzata da una struttura a traliccio in acciaio e dotata di ascensore che permette ai visitatori di raggiungere la cima e godere di una vista panoramica su Milano; è stata restaurata dopo un periodo di relativo abbandono, ed è ritornata a essere visitabile dal 2002;
- i Palmenti di Pietragalla, testimonianza dell'ingegno dei vignaiuoli locali, un'architettura rupestre in pietra formata da oltre duecento costruzioni disposte su diverse quote, un tempo utilizzate come laboratori per la produzione del vino, che creano un impatto paesaggistico notevole, evocando atmosfere fiabesche.
Ognuno di questi luoghi, alcuni noti al grande pubblico e altri meno, offre uno sguardo peculiare sulla propria inabitabilità e intrinseca bellezza.
La mostra, che si svolgerà dal 24 gennaio al 5 maggio 2024, sarà ospitata presso i Musei Capitolini e la Centrale Montemartini di Roma, aperta dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 19:00. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 060608.