L'Oratorio Suardi a Trescore Balneario

L'Oratorio Suardi a Trescore Balneario

La Chiesa della Villa Suardi si trovava, sino al XIX secolo, proprio a lato della strada che metteva in comunicazione Bergamo e la pianura con le Valli del nord. La sistemazione attuale del parco, della Villa e della Chiesa risale al XIX secolo: è il conte Gianforte Suardi a voler realizzare il corridoio aperto di collegamento tra la Chiesa e la Villa, insieme alle aggiunte in cotto sopra la pietra a vista originale, la costruzione del campanile e della piccola Sacrestia. Nel 1524 Lorenzo Lotto ricevette dal conte Suardi, appartenente a un'importante famiglia bergamasca, la commissione di decorare l'oratorio privato annesso alla villa di famiglia a Trescore Balneario, non lontano da Bergamo.

Gli affreschi che, in una sorta di fumetto ante litteram, raccontano per immagini le storie della vita delle Sante Barbara e Brigida. E lo fece così bene che oggi quei muri racchiudono "un’opera d’arte straordinaria, che davvero non ha niente da invidiare alle più conosciute città d’arte italiane". La decorazione, comprendeva il soffitto, affrescato con un finto pergolato nel quale giocano dei putti, la controfacciata con Storie delle sante Caterina e Maddalena e le due pareti laterali con, da una parte, le Storie di santa Brigida e nell'altra, le Storie di santa Barbara; nel complesso il programma iconografico è la celebrazione della vittoria di Cristo sul male, annunciato dai profeti e dalle sibille, confermata dalla vita dai santi.
La raffigurazione delle Storie di santa Brigida è resa discontinua dalla presenza dell'ingresso e di due finestre; il Lotto realizza tre scene distinte, ognuna delle qualicontiene diversi episodi della vita della santa, unite da un finto muro continuo sul quale si aprono dei tondi dai quali si affacciano i profeti e le sibille. Nella scena con la vestizione di santa Brigida, dove è ritratta anche la famiglia del committente, la scena principale si svolge davanti a un'abside; sull'altare è dipinta un natura morta composta di oggetti sacri e il muro sulla destra della chiesa è rappresentato in rovina e l'immagine si apre su una veduta di campagna dove appare la scena con l'Elemosina di Santa Brigida.

Le Storie di Santa Barbara, alle spalle di una grande figura di Cristo-vite, con le dita che si prolungano in tralci verso medaglioni entro i quali sono rappresentati santi che respingono gli eretici che, muniti di scala e roncole, tentano di tagliare i tralci della vite; in secondo piano, si inseriscono figure più piccole lungo una serie di edifici e di squarci paesaggistici, in una serie di minuti e brillanti episodi, sfocianti in una scena di mercato. Lotto creò quindi una storia svolta per aneddoti con accordi dei timbri dai colori chiari e freddi: il giallo col viola, il rosa col verde, il bianco col bruno, un registro narrativo da favola devota, ricco di notazioni realistiche, di luce vibrante, fatta di materia leggera e trasparente. Affreschi sublimemente popolareschi, li definì Roberto Longhi, a sottolineare l'estrema raffinatezza di mezzi pittorici, e di regia narrativa, contro l'apparente semplicità del racconto. L’intero ciclo di affreschi, le tematiche, i simbolismi, sono un’efficace sintesi della predicazione contemporanea contro i rischi della riforma protestante, di cui erano diffusori gli eserciti tedeschi che periodicamente invadevano il territorio della Val Cavallina.