La Via Postumia, dal nome del console Postumio Albino che la fece costruire nel 148 avanti Cristo, era una strada romana che attraversava la Gallia Cisalpina, cioè l’attuale Pianura Padana, da Aquileia a Genova. Potendo contare su città fortificate disposte strategicamente sul suo percorso, era stata concepita come fronte di difesa dalle incursioni di popolazioni ostili all’egemonia romana, come quelle dei Liguri e degli Insubri. In seguito divenne soprattutto una via di collegamento e di commercio che favoriva la prosperità economica dell’Italia del Nord.
A un punto estremo della via consolare, in direzione est, vi era dunque la città di Aquileia, nell’attuale Friuli-Venezia Giulia, fondata nel 181 avanti Cristo, che si affacciava direttamente sul mare Adriatico. Con l’avanzare dei secoli si ritrovò in posizione sempre più arretrata rispetto alla linea di costa per l’accumulo incessante di detriti trasportati dai fiumi e divenne porto fluviale. Rimase collegata all’Adriatico tramite il fiume Natissa, reso ampio e navigabile dal confluire nelle sue acque del Natisone e del Torre.
Da Aquileia partiva anche la Via Annia, che percorreva tutta la costa veneta. A poca distanza, al terzo miglio romano, c’era la località di Terzo d’Aquileia (Ad Tertium): spesso i toponimi delle vie consolari facevano riferimento ai cippi, o pietre miliari, che indicavano la distanza in miglia dalla località più vicina.
Fra le città fortificate e i villaggi sulla Via Postumia, da est a ovest, vi erano, inoltre: Concordia Sagittaria (Iulia Concordia), Oderzo (Opitergium), Treviso (Tarvisium), Castelfranco Veneto, Cittadella, Vicenza (Vicentiam), Verona (qui è visibile una porzione del tracciato originario in basalto sotto l’Arco dei Gavi), Goito, Calvatone (l’antica Bedriacum), Cremona, Piacenza (Placentia), Voghera (Vicus Iriae), Tortona (Derthona) e Libarna.
Quest’ultima era un’importante città romana sulla riva sinistra del torrente Scrivia, di cui si può visitare il sito archeologico (si trova vicino a Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria).
Qui è possibile vedere il reticolo urbano ortogonale, condizionato dall’asse della Via Postumia, con il decumano che coincide con la via consolare, e i blocchi di basalto del selciato. All’estremo opposto della via consolare in direzione ovest vi era Genova, affacciata sul mar Ligure, fra i torrenti Polcevera e Bisagno.
Era preceduta nell’entroterra da Pontedecimo, località sorta in corrispondenza del ponte sul torrente Riccò posto al decimo miglio romano da Genova.
Attraversando la vasta Pianura Padana, la Via Postumia era quasi tutta piana: si movimentava da Piacenza, con i Colli piacentini, i saliscendi delle colline dell’Oltrepò pavese e l’Appennino ligure, per discendere infine al porto antico di Genova. Il suo tracciato era lineare, dato che doveva abbreviare il più possibile gli spostamenti dell’esercito romano, ma in certi punti assecondava l’orografia, come in prossimità dei fiumi.
Alcune città erano in punti strategici per l’attraversamento dei fiumi, come Verona, da cui si attraversava l’Adige, Bedriacum, da cui si attraversava l’Oglio, e Cremona, da cui si attraversava il Po.
Nel tratto finale la Via Postumia si piegava verso Genova attraversando l’Appennino ligure vicino all’attuale passo della Bocchetta (772 m), al confine tra le province di Genova e Alessandria.
In epoca repubblicana, quando la strada divenne importante per i commerci, nell’attuale provincia di Alessandria si ergeva a presidio difensivo Gavi (Gavium).
La lunghezza dell’intero cammino era di 634 miglia romane: poiché un miglio romano è pari a circa 1,48 chilometri, era di circa 938 chilometri.
Si raccordava all’Urbe attraverso la Via Emilia, che partiva da Piacenza e giungeva a Rimini, e poi attraverso la Via Flaminia, che da Rimini giungeva direttamente a Roma. Con la dissoluzione dell’Impero Romano e le invasioni barbariche (Aquileia e Iulia Concordia furono distrutte dagli Unni nel 452), la Via Postumia conobbe un lento declino.
La frammentazione territoriale, l’importanza strategica di altre rotte commerciali e la costruzione di nuove strade fecero sì che per molti tratti cadesse in disuso. Duemila anni di detriti hanno sotterrato di un paio di metri l’antico tracciato, che era di basalto solo in corrispondenza delle città, mentre per la gran parte era pavimentato con ghiaia (glarea strata).
L’urbanizzazione e la cementificazione, dal dopoguerra a oggi, ne hanno cancellato ampi tratti, benché negli ultimi anni sia stata riscoperta come cammino da valorizzare.
Andrea Devicenzi in cammino sulla Via Postumia
Andrea, tu sei un atleta Paralimpico, un preparatore atletico e un mental coach, e in questi ultimi anni hai avviato un programma di cammini attraverso l’Italia, che prepari meticolosamente con persone del tuo staff, sottoponendoti ad allenamenti duri. In queste occasioni hai incontrato tanti pellegrini e viaggiatori con le loro storie di vita. Dopo la Via di San Francesco e la Via Francigena del Nord, da Aosta a Roma, avevi in cantiere la Via Francigena del Sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, nel Leccese. Poi cosa è accaduto?
Proprio quando ero a Roma per prendere gli ultimi accordi, che prevedevano alcuni incontri pubblici, è scoppiata la pandemia da coronavirus.
Sono rientrato in tutta fretta a casa, a Martignana di Po, in provincia di Cremona, ed è iniziato il lockdown.
Hai rinunciato al progetto?
L’ho solo rimandato. Ho già percorso la via Francigena del Nord e intendo portare a termine questo cammino fino alla Puglia, ma il coinvolgimento delle scuole è essenziale. Dunque l’appuntamento è per il 2021.
Per quest’anno hai in serbo qualche sorpresa?
Intraprendo un viaggio alla riscoperta delle bellezze nascoste della nostra Pianura Padana: percorrerò la Via Postumia. Dal 21 agosto al 17 ottobre, con una gamba e due stampelle, le mie inseparabili katana, compirò oltre novecento chilometri da Grado a Genova, dall’Alto Adriatico al mar Ligure. La Via Postumia è un’importante strada romana che attraversava orizzontalmente l’Italia del Nord. L’itinerario taglia ben sei regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria.
Vedremo città e borghi d’incantevole bellezza. A ogni passo riscopriremo elementi di grande qualità storica, paesaggistica ed enogastronomica. Lungo il cammino incontreremo ben nove località dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: Aquileia, Palmanova, Vicenza, Verona, Peschiera del Garda, Mantova, Sabbioneta, Cremona e Genova. Poi vedremo alcuni dei Borghi più belli d’Italia, tra cui Strassoldo nel Friuli, Le Grazie (frazione di Curtatone) nel Mantovano e Volpedo in provincia di Alessandria.
Andrea, perché hai pensato proprio a questo itinerario?
Tanto per cominciare la Via Postumia passa a pochi metri da casa mia. Io vivo a Martignana di Po, come dicevo, e mi è sempre piaciuto nei miei allenamenti percorrere tratti di questo cammino perché è fortemente legato alla nostra storia.
Inoltre cercavo un modo per dare visibilità alle eccellenze del Nord che rischiavano di essere tralasciate come conseguenza del coronavirus.
Mi piaceva l’idea di mettere in collegamento tanti soggetti tramite questa via, di facilitare con la mia iniziativa una rete virtuosa, che valorizzasse il territorio e desse respiro alle microimprese che ne fanno parte.
Così ne ho parlato con il mio staff: con Luca Rovelli, videomaker e fotografo, con Bianca Barandoni, press agent, con Andrea Valigi, nella doppia veste di agronomo, capace di riconoscere e dare risalto alle eccellenze dei nostri territori, e di nutrizionista dello sport, che ha predisposto un regime alimentare su misura per me, con Simone Pinzolo, esperto di trekking che mi accompagnerà per un tratto del cammino, e con Andrea Vitiello, grande appassionato di questa strada romana insieme con l’associazione Amici della Via Postumia, di cui è fondatore. Andrea ha lavorato molto per attualizzare il cammino e rendere praticabili i collegamenti ai luoghi emersi dall’antica toponomastica.
Questa tua impresa, dunque, sarà documentata
Sarà documentata tappa dopo tappa da Luca Rovelli, che si muoverà in sella alla sua mountain bike per avere maggiore agio di riprendere luoghi e volti. Luca raccoglierà testimonianze che utilizzeremo per raccontare la bellezza di questo cammino. Molti italiani conoscono il Cammino di Santiago di Compostela, in Spagna, e ignorano la Via Postumia. Tra l’altro questa via, raccordata ad altre dell’antico Impero romano, slovene a est e francesi a ovest, potrebbe essere sfruttata proprio come parte del lungo viaggio europeo verso Santiago.
Com’è stata recepita questa tua iniziativa nei territori che attraverserai?
Ho incontrato in poco tempo l’adesione entusiastica di molti. Ci sono tante microimprese nei dintorni dei posti che attraverseremo, tra cui produttori di vino o di birra, proprietari di agriturismi, artigiani, albergatori, ristoratori, piccoli imprenditori.
Invitiamo tutti coloro che vivono in quelle zone a unirsi a noi, a raccontare le loro realtà, quello che c’è di bello e di buono nei loro territori. Molti sindaci ci hanno già espresso il loro entusiasmo e prepareranno delle sorprese al nostro passaggio. La Via Postumia passa nelle vicinanze di alcune delle zone più duramente colpite dalla Covid-19. Per questo ho pensato di fare due digressioni di pochi chilometri per includere Vo’ (in provincia di Padova) e Codogno (in provincia di Lodi), località-simbolo che hanno un grande potenziale e tanta voglia di rilancio.
A Codogno, per esempio, è nata una birra della resilienza, ideata nel periodo in cui la città era zona rossa. Abbiamo bisogno di storie come questa. Il tracciato della Via Postumia sarà stato da ricostruire, visto che è una via abbandonata dall’incuria di due millenni.
La Via Postumia è indicata da frecce gialle, i cosiddetti segnavia, ed è per circa il 45 per cento asfaltata. Di certo, cercheremo di evitare la Statale e le vie di maggiore afflusso, preferendo percorsi alternativi.
Con l’aiuto di Andrea Vitiello, che ha percorso più e più volte questa via, abbiamo messo a punto un itinerario che passa per aree verdi, evitando le zone industriali.
Il percorso è suddiviso in tre tranche, che mettono insieme l’esigenza di includere le antiche mete romane e di raccordarle evitando per quanto possibile l’asfalto.
Potresti indicarci le date più importanti?
Si parte da Grado il 21 agosto: il percorso avrebbe dovuto prendere l’avvio da Aquileia, ma adesso la città è lontana dal mare e non resistevo all’idea di bagnare lo scarpone nelle acque dell’Adriatico. Inoltre l’isola di Grado (Ad Aquae Gradatae) all’epoca dei Romani era un porto al servizio di Aquileia.
Ogni tappa del nostro percorso sarà in media di una ventina di chilometri, che potranno essere percorsi tanto a piedi quanto in bici. La prima tranche prevede diciotto tappe e termina a Vicenza il 7 settembre.
Dopo una settimana di riposo, il 14 settembre si riparte da Vicenza per la seconda tranche, in tredici tappe, fino ad arrivare dalle mie parti, a Martignana di Po, il 26 settembre. Dopo quattro giorni di riposo, infine, il primo ottobre, si parte per la terza tranche in diciassette tappe, da Martignana a Genova, con l’arrivo previsto per il 17 ottobre.
Era sul tracciato della Via Postumia anche la collina di Cesino, la frazione di Pontedecimo dove ho trascorso le estati della mia infanzia, dalla quale si vedeva il Santuario della Madonna della Guardia.
Tieni presente che il nostro progetto è inclusivo: conoscendo le date in anticipo, ci si può unire al gruppo quando si ha a disposizione il tempo necessario, fosse anche lo spazio di un weekend.
Testo e intervista di Stefania Nigretti
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Tappe e date
Prima tranche
1 Grado-Aquileia venerdì 21 agosto 2020
2 Aquileia-Joannis sabato 22 agosto
3 Joannis-San Giorgio di Nogaro domenica 23 agosto
4 San Giorgio di Nogaro-Precenicco lunedì 24 agosto
5 Precenicco-Latisana martedì 25 agosto
6 Latisana-Concordia Sagittaria mercoledì 26 agosto
7 Concordia Sagittaria-San Stino di Livenza giovedì 27 agosto
8 San Stino di Livenza-Oderzo venerdì 28 agosto
9 Oderzo-Musile di Piave sabato 29 agosto
10 Musile di Piave-Portegrandi domenica 30 agosto
11 Portegrandi-Casale sul Sile lunedì 31 agosto
12 Casale sul Sile-Treviso martedì 1 settembre
13 Treviso-Badoere mercoledì 2 settembre
14 Badoere-Castelfranco Veneto giovedì 3 settembre
15 Castelfranco Veneto-Cittadella venerdì 4 settembre
16 Cittadella-Piazzola sul Brenta sabato 5 settembre
17 Piazzola sul Brenta-Quinto Vicentino domenica 6 settembre
18 Quinto Vicentino-Vicenza lunedì 7 settembre
Seconda tranche
1 Vicenza-Brendola lunedì 14 settembre
2 Brendola-Lonigo martedì 15 settembre
3 Lonigo-Zevio mercoledì 16 settembre
4 Zevio-Verona giovedì 17 settembre
5 Verona-Pescantina venerdì 18 settembre
6 Pescantina-Peschiera del Garda sabato 19 settembre
7 Peschiera del Garda-Volta Mantovana domenica 20 settembre
8 Volta Mantovana-Rivalta sul Mincio lunedì 21 settembre
9 Rivalta sul Mincio-Mantova martedì 22 settembre
10 Mantova-Scorzarolo mercoledì 23 settembre
11 Scorzarolo-San Martino dall’Argine giovedì 24 settembre
12 San Martino dall’Argine-Sabbioneta venerdì 25 settembre
13 Sabbioneta-Martignana di Po sabato 26 settembre
Terza tranche
1 Martignana di Po-Solarolo giovedì 1 ottobre
2 Solarolo-Stagno Lombardo venerdì 2 ottobre
3 Stagno Lombardo-Cremona sabato 3 ottobre
4 Cremona-San Nazzaro domenica 4 ottobre
5 San Nazzaro-Piacenza lunedì 5 ottobre
6 Piacenza-Castelnovo Val Tidone martedì 6 ottobre
7 Castelnovo Val Tidone-Montecucco mercoledì 7 ottobre
8 Montecucco-Monteguzzo giovedì 8 ottobre
9 Monteguzzo-Casteggio venerdì 9 ottobre
10 Casteggio-Voghera sabato 10 ottobre
11 Voghera-Berzano di Tortona domenica 11 ottobre
12 Berzano di Tortona-Spineto Scrivia lunedì 12 ottobre
13 Spineto Scrivia-Serravalle Scrivia martedì 13 ottobre
14 Serravalle Scrivia-Bosio mercoledì 14 ottobre
15 Bosio-Agriturismo La Sereta giovedì 15 ottobre
16 Agriturismo La Sereta-Pontedecimo venerdì 16 ottobre
17 Pontedecimo-Genova sabato 17 ottobre