Il rinomato regista teatrale Federico Landi Porrini (interpretato da Sergio Castellitto) è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per lo spettacolo che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera. Tra le candidate spicca Vittoria (interpretata da Pilar Fogliati), che però viene esclusa a causa di un'ombra sul suo passato.
Decisa comunque a ottenere un ruolo nello spettacolo, e con l'aiuto della sua amica truccatrice (interpretata da Geppy Cucciari), la giovane attrice decide di provare di nuovo sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento. Così, si trasforma in Otto Novembre, si presenta per il ruolo di Romeo e ottiene la parte.
Non sembra poi così complicato per lei interpretare qualcun altro, sia sul palco che dietro le quinte, neanche quando il suo fidanzato (interpretato da Domenico Diele) viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Tuttavia, indossare i panni di un uomo le permetterà di scoprire molte cose su di sé, ma soprattutto sulle persone che la circondano.
"Romeo è Giulietta è un film sull’identità generale, non su quella di genere. Mi sembra che questo dell’identità sia il problema di questa generazione. I ragazzi dei quali parlo sono in cerca del proprio posto nel mondo, cercano in tutti i modi di realizzare i loro sogni e sfuggire alla precarietà e al destino che viene loro imposto. Sono disposti a tutto, anche a mettere in discussione la loro identità di genere dando vita a equivoci e opportunità. Io e miei sceneggiatori Pilar Fogliati e Nicola Baldoni siamo partiti con il pretesto di voler raccontare persone di diverse età che hanno un po’ perso la loro identità: il regista teatrale, perché non ha idea di come allestire il suo nuovo spettacolo; la giovane attrice, scelta alla fine per il ruolo di Giulietta (Serena De Ferrari), perché proviene dal reality e viene catapultata in un contesto non suo. Sono tutte storie d’amore impossibili – così come lo era quella tra Romeo e Giulietta – tranne quella tra Vittoria e il suo fidanzato, perché c’è di mezzo il travestimento. Vittoria, in passato, aveva rubato un testo a una comica cilena e lo aveva portato in scena spacciandolo per suo, poi cambia sesso... e allora è chiaro che ha dei problemi con la propria immagine e con la sua identità e cerca in giro se stessa attraverso varie maschere. Quell’esperienza di cambio del sé, di fluidità di genere e di interpretazione della sua parte maschile le permetterà di scoprire molte cose su se stessa e anche sulle persone che la circondano". Così il regista Giovanni Veronesi.
"Romeo è Giulietta è anche una commedia degli equivoci – tanto per citare Shakespeare – e non solo per la trama o per i colpi di scena, ma perché vengono messi in campo equivoci esistenziali: tutti noi pensiamo di essere qualcosa o qualcuno, per poi scoprire che non siamo veramente quello che crediamo di sembrare agli occhi degli altri. Nel film si racconta un paradosso tragicomico come nelle migliori commedie: i personaggi non recitano per far ridere, ma recitano e poi fanno anche ridere". Così l’attore Sergio Castellitto.
"Credo che il nostro Romeo è Giulietta, con tutti i suoi vari intrighi, porti molto in scena Shakespeare: penso a una sua frase come "aiutami ad assomigliare alla mia intenzione" che mi sembra perfetta per questo film in cui si parla molto di maschera, di quel famoso scarto tra chi tu sei veramente e chi interpreti. Questo scarto tra realtà e finzione è qualcosa che ti rende più vincente e ti fa un po’ abbassare l’ego, ed è quello che Vittoria prova quando, nelle vesti di un’altra persona, diventa super attraente, vincente ed efficace2. Così l’attrice Pilar Fogliati.
A cura di Redazione
Ph Enrico De Luigi