La paura del silenzio, perciò, non è tanto una paura del vuoto, la paura che, rimanendo immobili, cadremmo nel vuoto del nulla da dire, nulla da mostrare, nulla da riferire. Al contrario: alla radice, questa paura è la paura della pienezza, delle incredibili fantasie che si snodano a ruota libera.
La nostra interiorità: una caverna di Aladino o un’arcaica foresta brulicante di vita selvaggia.
J.Hillman, Sul mio scrivere, p.155