Fuori rotta nell'alta pianura

Fuori rotta nell'alta pianura

In perlustrazione nell'alta pianura novarese, tra i campi e le risaie, le rogge e i filari di pioppi, andiamo alla scoperta di alcuni piccoli e nascosti tesori architettonici, che difficilmente interessano il turista, ma che sono la gioia del vero viaggiatore interstiziale, sicuri che nemmeno questa volta rimarremo delusi.
Come preludio all'itinerario vero e proprio, decidiamo di passare da Galliate, grosso centro industriale nei dintorni di Novara, con un nucleo antico e la bella piazza Vittorio Veneto caratterizzata dal fronte imponente del Castello Sforzesco, di antica origine ma rifatto dagli Sforza a partire nel 1476. La costruzione, a pianta quadrilatera con massicce torri agli angoli, merlature ghibelline e beccatelli, nonostante le vicissitudini e i rimaneggiamenti ha sostanzialmente conservato le sue forme originali. Le sale interne ospitano attività culturali.

Ci avviamo dunque verso nord ovest in direzione di Momo dove, appena fuori dal paese, si trova l'Oratorio della SS. Trinità, un edificio rustico con un piccolo portico e una robusta torre campanaria di origine medievale. Se l'aspetto esterno è modesto, l'interno è una straordinaria esplosione di colori, con le pareti, gli archi il presbiterio pressoché interamente ricoperti da affreschi tardogotici, databili tra il XV e il XVI secolo e attribuibili a Tommaso Cagnola e alla sua bottega. Notevoli in particolare la Trinità nell'abside e il ciclo dei 30 riquadri con la Vita di Cristo.

Gli affreschi nell'Oratorio della SS. Trinità di Momo
Gli affreschi nell'Oratorio della SS. Trinità di Momo (Wikimedia Commons, Laurom)
Il Battistero di Cureggio
Il Battistero di Cureggio (© viaggiatori.com)

Prossima tappa è Cureggio, per un'occhiata al Battistero di San Giovanni, risalente al XII secolo e rimasto sostanzialmente intatto nelle sue forme originarie romaniche. Ha pianta ottagonale con quattro piccole absidi semicircolari con archetti pensili in cotto e monofore.
Proseguiamo poi verso Agrate Conturbia, per visitare nella frazione di Agrate un altro bel Battistero dedicato a San Giovanni. Si tratta di un edificio romanico a pianta circolare nella parte inferiore, risalente al X secolo, e ottagonale in quella superiore, databile entro la metà del XII. Quest'ultima è aperta da due strette monofore e presenta una decorazione ad archetti pensili in laterizio al di sotto dei quali, ad ogni lato, si trovano eleganti trifore cieche. All'interno, la vasca battesimale è incassata al centro del pavimento.
Tappa finale dell'itinerario è Oleggio, dove si trova l'importante Museo Etnografico Franchini, ma soprattutto, presso il cimitero, la Chiesa di San Michele, un elegante edificio basilicale protoromanico con facciata a salienti, pareti laterali e absidi coronate da archetti pensili. Particolare l'effetto cromatico dell'insieme, dovuto al vario materiale di costruzione, costituito da laterizi e ciottoli di fiume dalle varie sfumature. L'interno, a tre navate divise da pilastri rettangolari, presenta un presbiterio sopraelevato al di sotto del quale si trova una suggestiva cripta e importanti cicli di affreschi romanici databili all'XI secolo. In particolare, il catino absidale è occupato da un Cristo in Maestà, mentre la controfacciata mostra un vasto Giudizio Universale.

Il Battistero di Agrate Conturbia
Il Battistero di Agrate Conturbia (© viaggiatori.com)
San Michele a Oleggio
San Michele a Oleggio (© viaggiatori.com)
Foto dell'intestazione: Il Castello Sforzesco di Galliate (© viaggiatori.com)