La vita dello sceneggiatore Tonino Guerra inizia a Santarcangelo di Romagna il 16 marzo del 1920. Intellettuale antifascista, nel 1953 si trasferì a Roma dove lavorò come sceneggiatore di Antonioni (candidato al premio Oscar nel 1967, per il film Blow-Up) di Fellini, dei Fratelli Taviani e di Francesco Rosi. E la sua città, con il figlio Andrea gli ha dedicato un Museo Permanente nel palazzo dell'ex Monte di Pietà.
Il Museo accoglie i visitatori con una sezione multimediale che fa rivedere i film da lui sceneggiati, guardare interviste, ascoltarlo recitare la sue poesie, ritrovandovi quella carica emotiva, e quella luce interiore mai soffocati dal banale, dalla mediocrità e dal quotidiano. I suoi acquerelli, pastelli, arazzi e affreschi si uniscono a opere in ceramica, legno, ferro, realizzate da artigiani e artisti su sua ispirazione. Si percepisce subito una certa profondità emozionale con senso estetico della forma da opporre alle forme sbiadite di una vita abitudinaria o spenta.
Fra tutte le stufe: "La Stufa dei pianeti sognanti", di Paolo Bertozzi e "La Stufa del drappo solare" di Marco Bravura.
O le "Madie pietrificate" di Giò Urbinati, quelle "che non si aprono, perché si rifiutano di essere utili", come diceva Tonino, e il grande albero di ferro "per ricordare i boschi diventati cenere". «Piano piano ti prende quella lentezza di gesti quasi da uomo primitivo e siedi su lunghe e semplici panchine artigianali e ti pieghi a toccare l' erba magari per accarezzare una margherita, diceva…
Morì a 92 anni a Santarcangelo il 21 marzo 2012 e le sue ceneri sono state incastonate nella roccia, al di sopra della sua Casa dei mandorli nel Comune di Pennabilli nel punto in cui si ammira la vallata, paese in cui ha abitato negli ultimi 25 anni e di cui ha detto "è il posto dove trovi te stesso".
Ricordiamo due fra le sue poesie dialettali più belle.
L’aria l’e cla roba lizira
che sta dalonda la tu testa
e la dventa piò céra quand che t’roid.
L’aria è quella cosa leggera,
che sta intorno alla tua testa
e diventa più chiara quando ridi.
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Amarcord
Lo so, lo so, lo so
che un uomo, a 50 anni,
ha sempre le mani pulite
e io me le lavo due o tre volte al giorno
ma è quando mi vedo le mani sporche
che io mi ricordo di quando
ero ragazzo.
Foto @debbisanna
Ufficio IAT Santarcangelo
via C. Battisti 5
Tel. 0541 624270
Museo: Via della Costa, 15
Da settembre a maggio: 10:00 – 12:30, 16:00 – 19:00 - Da giugno ad agosto: 10:00 – 12:30, 16:30 – 19:30
Chiusura settimanale: lunedì. L’ingresso è gratuito