Attraversando l'infinita pianura a ovest di Novara può capitare di arrivare in un posto molto decentrato, a breve distanza dal fiume Sesia, un agglomerato di case che non rientra in nessuna delle direttrici principali, praticamente un'isola tra le risaie. Da queste parti difficilmente passano turisti. Ma San Nazzaro Sesia non può sfuggire al viaggiatore interstiziale, perché qui troverà una meraviglia architettonica preziosa, l'Abbazia dei Santi Nazario e Celso, antico complesso monastico che si raggiunge dalla piazza principale del paese, luogo di pace e contemplazione.
L'abbazia benedettina fu fondata nel 1020, e nel corso dei secoli ha attraversato diverse vicissitudini, e oggi vi si ritrovano stratificazioni di più stili architettonici. Il campanile romanico a pianta quadrata risale alla metà dell'XI secolo, mentre la chiesa fu costruita nel XV in stile gotico-lombardo. Bellissima la facciata a capanna con il magnifico rosone e i rilievi in cotto.
L'interno, a tre navate, è in cotto con volte a crociera. Vi si trovano due affreschi: un San Nazario a cavallo affiancato da San Celso e un santo martire sulla sinistra e da Santa Caterina d'Alessandria e San Rocco sulla destra, attribuito al novarese Giovanni Antonio Merli e datato 1480, e una Madonna in trono con Bambino e angeli musicanti fra i santi Sebastiano e Agata, di un anonimo artista lombardo e datato 1464.
L'elegante chiostro, con volte a crociera, è del XIV secolo e vi si trova un anonimo ciclo di affreschi quattrocenteschi sulla Vita di San Benedetto purtroppo piuttosto rovinato.