Santa Maria alla Fontana, Milano

Milano non si ferma in tempi di COVID 19.  La visitiamo  lo stesso angolo per angolo, anche quelli un po' nascosti. Prima facciamo un giretto a vedere i murales in quartiere Isola e poi capitiamo davanti al Santuario di Santa Maria alla Fontana che si trova anch'esso nel quartiere Isola, sul luogo di una depressione naturale del terreno dalla quale sgorgava una fonte di acqua sorgiva. Quest'acqua era considerata taumaturgica e i milanesi venivano a pregare e a chiedere grazie al sacello costruito presso la fonte fin dal XII secolo. All'inizio del XVI secolo il governatore francese Charles d'Amboise, ammalatosi, venne a pregare offrendo alla Vergine come ex voto la costruzione di un Santuario. Egli guarì e mantenne la promessa.
La prima pietra venne posta il 29 settembre 1507, come ricorda una lapide murata vicino all'entrata.

Il Santuario è costituito da un corpo centrale a pianta quadrata coperto da una volta ribassata ad ombrello di dodici spicchi, sotto la quale è posta la fonte miracolosa, collegato a un retrostante vano rettangolare da un doppio arco. Il complesso è circondato da un porticato con due chiostri laterali ad arcate a tutto sesto. Nonostante alcuni studiosi abbiano ritenuto possibile che l'autore del progetto fosse Leonardo, presente a Milano al servizio del governatore proprio in quegli anni, un documento del 17 marzo 1507 rivela che il progettista ed esecutore del Santuario fu Giovanni Antonio Amadeo, architetto molto attivo a Milano e in diverse città della Lombardia.
Gli spicchi della volta accolgono le immagini degli Apostoli affrescate con tutta probabilità nel tardo Cinquecento dalle consorterie pittoriche degli Avogadro e dei Pozzi. Alle pareti, gli affreschi delle specchiature vicino all'altare sono databili al terzo decennio del XVI secolo e sono attribuibili alla scuola di Bernardino Luini, mentre gli affreschi ai pilastri d'angolo sono di autore ignoto del terzo quarto del Cinquecento. 

 

A partire dal 1630 venne costruita sopra il Santuario una chiesa superiore, su progetti di Giovanni Battista Guidabombarda e di Francesco Maria Richino, ma l'edificio come lo vediamo oggi è il frutto di molteplici successivi restauri e rimaneggiamenti. In particolare, a seguito dell'aumento demografico del quartiere, alla fine dell'Ottocento fu deciso l'ampliamento della chiesa e la costruzione di una nuova facciata. Il progetto fu affidato agli architetti Alberto Griffini e Paolo Mezzanotte e i lavori si protrassero durante gli anni Venti del XX secolo.

Ph Debbi Sanna
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