La prima chiesa mai intitolata al santo di Siena, in realtà nato a Massa Marittima, fu costruita a Lallio, piccola località alle porte di Bergamo a partire del 1450, l'anno stesso della sua canonizzazione. La chiesa fu nei secoli interamente affrescata, ed è oggi uno dei più pregevoli documenti del manierismo lombardo.
La chiesa è lunga 17 metri e larga 7, ha navata unica e presenta due cappelle laterali, aggiunte nel 1532. Il campanile è del 1606. Gli affreschi delle facciata, attribuiti a Gerolamo Colleoni, sono stati strappati e alcuni di essi sono attualmente visibili nella vicina chiesa parrocchiale.
L'interno è interamente affrescato con cicli dedicati alla vita di Maria, di San Bernardino e di Santa Caterina d'Alessandria. Nel presbiterio è raffigurata la passione, morte e resurrezione di Cristo. Ai lati dell'ingresso si presentano diciotto riquadri raffiguranti la vita e la morte della Madonna, dipinti nel 1619 (tranne i primi due in basso a destra che sono del XVIII secolo) da uno sconosciuto pittore che si firma con le iniziali T. L. Il primo arco presenta le Sibille (sottarco), Sant'Agata e Santa Apollonia (timpani) di Cristoforo Baschenis il Vecchio (1520-1613). Nel secondo arco i 12 profeti (sottarco), Santa Grata, Santa Margherita, Santa Lucia e Santa Barbara (timpani) sono sempre del Baschenis, come pure gli undici riquadri del terzo scomparto della navata, che raffigurano la vita di San Bernardino accompagnati da didascalie. Sempre del Baschenis è l'Annunciazione nei timpani del presbiterio.
Lo scomparto centrale presenta le due cappelle. Quella di destra è affrecata con le Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria (al centro), San Gerolamo penitente (a sinistra), l'Apparizione della Vergine a San Rocco (a destra) e l'Annunciazione (nei timpani) sono di Gerolamo Colleoni (1500-1570). Quella di sinistra presenta un Sant'Antonio (pilastro destro) del Baschenis, la Madonna del latte (al centro) di Bartolomeo Suardi (1465ca.-1530), la Disputa di Santa Caterina con i filosofi (a sinistra), il Martirio di Santa Caterina (a destra) e il Cristo tra angeli musicanti (nella volta) del Colleoni. Il San Rocco del pilastro sinistro è dell'anonimo T. L.
Nel presbiterio attribuibili a T. L. sono l'Orazione dell'orto, il Bacio di Giuda, la Flagellazione e la Salita al Calvario. Probabilmente del Colleoni sono la Deposizione, la Discesa al Limbo, la Resurrezione, e l'Ascensione contornata dagli Apostoli, nonché i quattro Evangelisti della volta. All'altare maggiore una tela con la Deposizione di scuola del Savoldo ha preso dal 1924 il posto di una Crocifissione di Gianfranco Terzi (1523-1591) che è stata trasferita nella Parrocchiale.
Fonte: pieghevole a cura dell'Associazione "Amici di San Bernardino"